Scavi, storia e... cacca fossile: cosa ci raccontano i coproliti?

C'è chi scrive diari, chi incide pietre... e poi c'è chi lascia il segno con la propria cacca.

Sembra una barzelletta, ma è pura realtà: le feci antiche, chiamate con più eleganza coproliti, sono fonti preziose per capire come vivevano, cosa digerivano e che batteri vivevano dentro i corpi dei nostri antenati.

Altro che Netflix: qui si parla di storia, microbioma e… ovviamente, cacca.

Cosa sono i coproliti?

Ma partiamo dall’inizio, cosa sono i coproliti? I coproliti sono feci fossilizzate risalenti a migliaia (a volte milioni!) di anni fa. Non sono più "biologiche", ma minerali. Questo significa che si conservano benissimo e contengono moltissime informazioni: semi non digeriti, frammenti di ossa, parassiti intestinali, DNA microbico, fibre vegetali, e molto altro.

Sì, la scienza ha analizzato le feci di antichi umani, e cosa ha scoperto?

1. Dieta & Stile di Vita

Grazie ai coproliti, sappiamo cosa mangiavano i nostri antenati:

  • I vichinghi consumavano grandi quantità di pesce, cereali e carne, ma anche… vermi intestinali.

  • Le popolazioni del sud-ovest americano mangiavano mais, zucche e peperoncino piccante (già nel 600 d.C.!).

  • Alcune tribù preistoriche avevano una dieta più varia e fibrosa di quella moderna.

2. Malattie e parassiti

Coproliti analizzati in Sud America hanno rivelato la presenza di vermi intestinali, amebe e uova di parassiti, aiutandoci a capire:

  • Come si diffondevano le malattie.

  • Quanto era difficile l’igiene nel passato.

  • L’evoluzione della salute intestinale e immunitaria.

3. Microbiota: il nostro vecchio amico

Analizzando DNA microbico antico, gli scienziati hanno scoperto che il microbiota intestinale degli umani pre-industriali era più ricco e diversificato del nostro.
Tradotto: più batteri buoni, meno infiammazioni, intestini più felici.

Il motivo? Vivevano più a contatto con la natura, mangiavano cibi non processati, non usavano antibiotici e… di certo non stavano tutto il giorno seduti a una scrivania.

Oggi, il nostro stile di vita ha ridotto questa biodiversità intestinale. E meno varietà nel microbiota significa più infiammazioni, digestione più lenta e un sistema immunitario meno reattivo.


In conclusione

Che siano antichi o moderni, i nostri intestini parlano di noi più di quanto pensiamo.

I coproliti ci hanno raccontato la storia da un punto di vista… alternativo ma verissimo: quello della pancia.

Prendersi cura di sé significa anche imparare a conoscere il nostro corpo… in tutte le sue forme. Volersi Benessere è anche questo: ascoltare i segnali, capire da dove veniamo e fare scelte più consapevoli per stare meglio oggi e in futuro.

E tu, cosa lascerai in eredità agli archeologi del futuro?

Cibo Corpo Mente

Volersi Benessere

Pubblicato il 29/04/25

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