Non è di certo la versione più elegante per dirlo ma, quante volte ci è capitato di sentire l’espressione “me la faccio addosso dalla paura”?
Che quest’ultima sia una delle emozioni che ci hanno permesso di sopravvivere per gli ultimi secoli è un dato di fatto, ma questo cosa c’entra con il problema di non riuscire a trattenersi?
Cervello e intestino si soccorrono a vicenda
Il forte legame che esiste tra cervello e intestino si palesa in una collaborazione che va avanti da milioni di anni: quando uno dei due subisce, l’altro è pronto a reagire.
Individuata quindi la situazione di pericolo, il nostro organismo si attiva velocemente per trovare la soluzione migliore con una risposta di attacco o fuga.
I nostri antenati dovevano fuggire da pericolosi predatori, mentre a noi è andata peggio: tocca affrontare scadenze, esami, colloqui di lavoro.
Qualsiasi sia la situazione di preoccupazione o potenziale pericolo, il nostro corpo reagisce allo stesso modo, concentrando le sue energie su un unico obiettivo: sopravvivere.
Cosa succede nel nostro corpo?
Nei momenti di grande paura il nostro corpo entra in uno stato di iperattivazione, con un aumento della frequenza cardiaca, pressione sanguigna e della respirazione.
Anche le attività che non sono strettamente necessarie o non direttamente correlate risentiranno del procurato allarme:
Digestione che si blocca con conseguente nausea
Bocca secca, per aiutare le vie respiratorie
Pupille dilatate per scovare la migliore via di fuga
Questo processo di conseguenza influisce sul nostro intestino che, a sua volta, provocherà in noi una sensazione di contrazione addominale, sudorazione, vampate di calore…fino alla perdita di controllo delle feci, attraverso un rilascio involontario e improvviso.
Perché proprio le feci?
È una “reazione istintiva corporea” che si manifesta da quando i nostri antenati fuggivano dalle temibili tigri con i denti a sciabola.
Questi infatti si “liberavano” dai possibili pesi inutili, tra cui il peso del cibo appena digerito, per poter sopravvivere e scappare più velocemente dai pericoli esterni e dai predatori.
Una vera e propria eliminazione delle zavorre.
Come possiamo “alleggerirci” senza farcela addosso?
Avvertire il bisogno di correre in bagno per colpa dell’ansia o della paura, dunque è un fenomeno che può capitare a chiunque abbia istinto di sopravvivenza.
È importante però avere consapevolezza della misura e gravità del proprio disturbo commisurato alle ansie e preoccupazioni a cui si è soggetti.
Come?
Ascoltandosi e imparando a capire i segnali del proprio corpo. A prendersene cura grazie ad alimentazione corretta, esercizi per la mente, monitoraggio di sensazioni e sintomi.
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