Giornata Mondiale dell’Ambiente: la salute del pianeta… passa anche dall’intestino

Ogni 5 giugno celebriamo l’ambiente. Ma tra alberi, plastica e cambiamenti climatici, raramente pensiamo a… come tutto questo arrivi fino alla nostra pancia. Eppure, l’ambiente e l’intestino sono più connessi di quanto sembri. Un microbiota felice parte anche da uno stile di vita più sostenibile.

Sì, anche la tua spesa e il tuo carrello fanno la differenza. E no, non serve trasferirsi in campagna o iniziare a fare il compost in casa (anche se, perché no?). Bastano scelte quotidiane più consapevoli.

Partiamo da un dato: ogni italiano produce 500 kg di rifiuti l’anno. E gran parte arriva dal cibo

Secondo ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), solo in Italia, ogni anno buttiamo via circa 67 kg di cibo a testa.
E spesso si tratta di prodotti iper-confezionati, con packaging difficili da riciclare, cibi ricchi di additivi e poveri di nutrienti… ma abbondanti in problemi per il microbiota.

Il nostro intestino è un ecosistema. Come la Terra. E vive meglio quando non lo intasiamo con alimenti super-processati e imballati in tre strati di plastica.

L’alimentazione sostenibile è (anche) low FODMAP-friendly

Cosa c’entra una dieta sostenibile con la salute intestinale?

  • Verdure di stagione, coltivate localmente: hanno viaggiato meno, sono più ricche di nutrienti e… meno trattate

  • Meno carne rossa e più proteine vegetali: una dieta ricca di legumi e cereali (attenzione ai FODMAP!) riduce le emissioni di CO₂ e supporta il microbiota

  • Cibi minimamente processati: meno ingredienti ultra-raffinati = meno additivi = intestino meno stressato

Il suolo, la biodiversità e la nostra flora intestinale: un triangolo perfetto

È scientificamente dimostrato: più biodiversità nel suolo equivale ad alimenti più ricchi di fibre, polifenoli e batteri buoni.
E sai chi se ne avvantaggia? Esatto: il tuo intestino.

Uno studio pubblicato su Cell Host & Microbe (2021) ha mostrato che una dieta ricca di cibi vegetali variabili migliora la diversità del microbiota già in poche settimane.
Allo stesso tempo, coltivazioni intensive, pesticidi e monoculture impoveriscono i terreni… e anche noi.

Una spesa sostenibile è una spesa più intelligente

Fare la spesa è un atto quotidiano che può sembrare banale. Ma ogni scelta al supermercato è come votare: per il tipo di mondo in cui vogliamo vivere… e per il tipo di microbiota che vogliamo coltivare.

Ecco come trasformare il tuo carrello in un alleato per te e per il pianeta:

  1. Scegli prodotti sfusi: oltre a frutta e verdura, anche frutta secca, cereali, detersivi e spezie. Così riduci plastica, risparmi e… ti porti a casa meno addensanti e conservanti (che a volte fanno litigare l’intestino).
    In più, puoi comprare solo ciò che ti serve davvero. Meno sprechi, più freschezza.

  2. Punta su frutta e verdura locali e di stagione: gli ortaggi “autoctoni” e raccolti nel giusto periodo contengono più micronutrienti, hanno meno residui di pesticidi e stressano meno il microbiota.
    E poi… hai mai notato che il pomodoro fuori stagione non sa di niente? La natura sa il fatto suo.

  3. Preferisci prodotti con etichette certificate (e non solo “verdi” a caso): le parole tipo “naturale”, “artigianale” o “genuino” fanno scena, ma sono spesso puro marketing.
    Meglio affidarsi a marchi come:

  • BIO (nessun OGM o pesticidi di sintesi)

  • FSC (packaging in carta da foreste sostenibili)

  • Fairtrade (filiera etica, buono per chi produce e per chi consuma)

    1. Leggi davvero l’etichetta (sì, anche quella scritta minuscola dietro)
      Una regola d’oro: se l’elenco degli ingredienti sembra una poesia lunga e complicata, forse non è il massimo per il tuo intestino.
      Evita prodotti con:

  • aromi “misteriosi”

  • numeri tipo E-xxx

  • zuccheri aggiunti con nomi finti (sciroppo di glucosio-fruttosio, destrosio, maltodestrina…)

In conclusione: salviamo il pianeta, un intestino alla volta

No, non serve diventare vegani integralisti o coltivare quinoa sul balcone. Ma possiamo iniziare da piccole scelte: meno confezioni, più ingredienti veri. Meno marketing, più consapevolezza.
Perché la Terra e l’intestino hanno una cosa in comune: entrambi hanno bisogno di equilibrio, cura e un po’ di respiro.

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Pubblicato il 30/05/25

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