Stanchezza che non passa nemmeno dopo una notte di sonno. Dolori sparsi che vanno e vengono, senza preavviso. E poi, quella sensazione che il corpo parli una lingua tutta sua.
Non è una fase. Non è immaginazione. È fibromialgia. Il 12 maggio è la Giornata Mondiale dedicata a questa sindrome tanto invisibile quanto diffusa: in Italia si stima colpisca oltre 1,5 milioni di persone, in prevalenza donne.
E se ne parla ancora troppo poco.
Un corpo che fa le bizze… senza spiegazioni chiare
La fibromialgia è una sindrome cronica che si manifesta con dolore muscoloscheletrico diffuso, stanchezza che ti svuota e una sfilza di sintomi accessori che sembrano messi lì apposta per confondere: mal di testa, insonnia, nebbia mentale, disturbi dell’umore e, spesso, problemi intestinali.
Eh già, perché tra le tante “fatiche” del corpo fibromialgico c’è anche l’intestino che decide di fare di testa sua: gonfiore, alternanza tra stipsi e diarrea, pancia irritabile.
Come se mente, corpo e pancia giocassero a nascondino tra di loro… e nessuno vincesse.
Ma cosa c’entra l’intestino?
Molto più di quanto pensi. Oltre il 40-70% delle persone con fibromialgia lamenta sintomi gastrointestinali. Il motivo? La risposta non è definitiva, ma sembra che nel grande puzzle della fibromialgia ci sia anche una disregolazione dell’asse intestino-cervello, ovvero quel meraviglioso sistema di comunicazione che collega la tua pancia alla tua testa (e che in certi giorni, ammettiamolo, sembra andare completamente in tilt).
E quindi, che si fa?
Niente bacchette magiche, ma tanti strumenti utili per alleggerire la convivenza con la fibromialgia. Ecco i più importanti:
1. Alimentazione che coccola (non solo la pancia)
Non esiste una “dieta della fibromialgia” valida per tutti, ma ci sono scelte che possono davvero aiutare:
Ridurre zuccheri raffinati, glutine e latticini può alleggerire l’infiammazione
Inserire cibi ricchi di antiossidanti (frutta, verdura, semi oleosi) può aiutare a calmare il sistema
Alcuni pazienti trovano beneficio con una dieta Low FODMAP
2. Muoviti (ma con gentilezza)
Sì, lo sappiamo: muoversi è l’ultima cosa che ti verrebbe in mente quando ti senti un sacco di mattoni.
Ma l’attività fisica, se fatta con dolcezza e costanza, può diventare un’alleata:
Passeggiate leggere, stretching, yoga, nuoto dolce
Evita gli sforzi eccessivi: qui non si vince “spingendo”, ma ascoltandosi
3. Lo stress? Portalo a passeggiare
Fibromialgia e stress sono una coppia instabile e rumorosa. Più sei sotto pressione, più i sintomi possono accentuarsi.
E allora: pausa. Respira. Medita.
Anche solo dieci minuti al giorno con una tazza di tè e il telefono in modalità aereo possono fare la differenza.
Tecniche di rilassamento, mindfulness, terapia cognitivo-comportamentale e supporto psicologico possono aiutarti a gestire il carico emotivo (e no, non è debolezza: è intelligenza emotiva pura).
In conclusione: la fibromialgia non si vede, ma c’è
Non esistono esami del sangue o lastre che la mostrino chiaramente. Ma la fibromialgia esiste, e chi la vive lo sa bene.
Il punto non è “curarla” con la bacchetta magica, ma imparare a conviverci con più strumenti, più consapevolezza e più leggerezza.
E se il corpo parla troppo? Forse è il momento di ascoltarlo meglio, con meno giudizio e più cura.