“Ma a me sembra che stai bene” la sfida di Giulia contro chi non capisce l’IBS

Nell'ombra silenziosa di molte vite quotidiane, si nasconde un disturbo spesso misconosciuto: l'IBS, o Sindrome dell'Intestino Irritabile. 

Oggi, ci immergiamo nell'intima testimonianza di Giulia, una coraggiosa iscritta della nostra community, che condivide apertamente la sua esperienza per portare luce su una condizione che, per troppo tempo, è stata relegata nell'oscurità. 

Questa intervista vuole offrire uno sguardo sincero sulla vita di chi convive con l'IBS, fornendo consigli preziosi per coloro che lottano con sintomi silenziosi e ai loro cari che cercano comprensione. 

VB: Ciao Giulia, grazie per esserti concessa per questa intervista. Per iniziare, potresti raccontarci qual è stato il momento peggiore (o StoriaDM) che hai vissuto a causa dell'IBS?

Giulia: Ciao! Grazie a voi per l'opportunità. Il momento peggiore è stato durante una cena romantica con il mio ragazzo. Il mio intestino ha deciso di mettersi in sciopero proprio in quel momento, e ho dovuto fare delle acrobazie per cercare di nasconderlo. È stato imbarazzante e frustrante allo stesso tempo.

VB: Possiamo solo immaginare. E in che modo si manifesta il disturbo nel tuo caso?

Giulia: Beh, l'IBS è come un mago malvagio. Appare e scompare senza preavviso. Ci sono giorni in cui sembra tutto sotto controllo, e poi ci sono quelli in cui vorresti solo un pass per saltare la fila del bagno sempre e ovunque.

VB: Deve essere davvero difficile. Come fai a combattere questo disturbo?

Giulia: Cerco di mantenere una dieta equilibrata e fare esercizio fisico regolarmente. Ma la verità è che non c'è una soluzione magica. Alcune volte cerco il supporto di amici e familiari, ma spesso mi tocca affrontarlo da sola.

VB: Come si interseca l'ansia con questa battaglia intestinale?

Giulia: L'ansia e l'IBS sembrano andare di pari passo. Quando sono stressata o ansiosa, i sintomi peggiorano. È come se il mio intestino decidesse di peggiorare la situazione proprio quando ne ho meno bisogno.

VB: E in che modo la tua vita è cambiata a causa dell'IBS?

Giulia: È cambiata in molti modi. Devo essere più attenta a cosa mangio e quando mangio. Le uscite sociali richiedono una pianificazione extra, e ho imparato ad accettare che ci saranno giorni in cui il mio intestino sarà il regista principale della mia vita.

VB: Certo, può essere una sfida quotidiana. Cosa trovi più fastidioso nell'atteggiamento degli altri verso il tuo disturbo?

Giulia: La mancanza di comprensione. Quando qualcuno mi dice, "Ma a me sembra che stai bene!", è come se non riconoscessero la mia lotta invisibile. Non è solo un fastidio fisico, ma un peso mentale.

VB: Capisco. Hai mai avuto problemi sul lavoro a causa dei tuoi disturbi?

Giulia: Sì, purtroppo sì. Ci sono stati momenti in cui ho dovuto spiegare la mia situazione al datore di lavoro e chiedere comprensione per i miei alti e bassi. Alcuni capiscono, altri meno. È una sfida costante.

VB: Parlando di spiegare, pensi che parlarne apertamente faccia bene?

Giulia: Assolutamente. Parlare apertamente dell'IBS può aiutare a sensibilizzare le persone e a far comprendere meglio la situazione. È importante rompere il tabù e chiedere il supporto di chi ci circonda. Non c’è motivo di sentirsi in imbarazzo.

VB: Infine, se dovessi spiegare a chi non ne soffre cosa sia l'IBS, cosa diresti?

Giulia: Direi che l'IBS è come avere un coinquilino capriccioso nel tuo intestino. Non annuncia mai la sua presenza, ma quando lo fa, ti tocca convivere con lui. Non è solo un fastidio fisico, ma può influenzare profondamente la tua vita quotidiana. Un po' di comprensione e empatia vanno sempre a lungo.



VB: Se qualcuno dovesse quindi scoprire di vivere accanto a chi soffre di IBS, cosa gli suggeriresti?

Giulia: A chi vive accanto, direi di essere pazienti e comprensivi. L'IBS è un disturbo imprevedibile e può essere frustrante per entrambe le parti. Educatevi anche voi sulla condizione per capire meglio cosa sta attraversando il vostro caro. La flessibilità è la chiave: siate pronti ad adattarvi alle esigenze del momento e offrite il vostro sostegno senza giudizi.

VB: Grazie, Giulia, per la tua apertura e i tuoi preziosi consigli. Speriamo che la consapevolezza sull'IBS cresca e che sempre più persone possano comprendere meglio questa sfida quotidiana.


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